Digitalizzare in conformità alla normativa
Il processo di trasformazione digitale sta alimentando la produzione legislativa, sia in ambito nazionale che in ambito UE, contribuendo a definire un quadro comune circa gli strumenti elettronici – necessari a digitalizzare la propria organizzazione, i propri processi e i propri servizi – e gli standard a cui Imprese e Pubbliche Amministrazioni sono chiamate ad adeguarsi, con impatti inevitabili sui modelli di funzionamento e sul rapporto con i propri collaboratori e con gli utenti dei propri servizi. Per garantire processi digitali efficaci è fondamentale che questi siano conformi alle normative vigenti, in modo da erogare servizi accessibili e adottare adeguati modelli di gestione a tutela dell’integrità patrimoniale, riducendo al minimo l’insorgere di rischi e responsabilità.
Gli strumenti giusti per digitalizzare
Scegliere le soluzioni più appropriate per la propria organizzazione, assicurando la compliance normativa, non è mai semplice. È importante saper valutare efficacia, semplicità di utilizzo e costi delle soluzioni di firma elettronica, marca temporale, sigillo elettronico, servizi elettronici di recapito certificato e conservazione digitale, così da individuare quelle più adatte alle esigenze della propria organizzazione, mantenendo sempre uno sguardo privilegiato alla riservatezza e alla disponibilità dei dati e delle informazioni trattate.
Una compliance integrata grazie al modello whistleblowing
Il whistleblowing permette di regolare la segnalazione di illeciti in azienda. Richiede la costruzione di un vero e proprio modello di gestione, documentato e scalabile. L’emanazione del D.lgs. 24/2023 ha permesso di aggiornarne alcuni aspetti per renderlo strettamente collegato alla normativa sulla protezione dei dati personali. Le novità apportate richiedono alle aziende la predisposizione di un’architettura organizzativa efficace per la gestione delle segnalazioni, così da rendere i propri servizi perfettamente compliant e tutelare pienamente i dipendenti.
Il MOGC 231: Un modello di organizzazione, gestione, controllo (e tutela) delle procedure aziendali
Il MOGC per la prevenzione dei reati presupposto, tra cui gli illeciti informatici, deve aderire perfettamente alle caratteristiche dell’organizzazione a cui si riferisce. La costruzione di un Modello ad hoc deve inoltre considerare la sua efficace integrazione con i modelli di gestione già adottati dall’Ente o dall’azienda per evitare politiche ridondanti o, addirittura, in conflitto. È necessario seguire un percorso di conformità in linea con le specifiche esigenze dei diversi settori e in maniera organica rispetto ai modelli di organizzazione già adottati per diverse discipline.
Garantire che l’impatto dell’IA sia equo, sicuro e sostenibile
La crescita costante di servizi con tecnologie basate sull’intelligenza artificiale richiedono un’accurata valutazione sui rischi e una consapevole mappatura delle responsabilità derivanti dalla loro utilizzazione. L’AI Act prevede infatti un preliminare risk assessment, anche tramite una valutazione degli impatti che il servizio/prodotto basato su AI, può generare sui diritti e le libertà fondamentali degli interessati coinvolti. Adottare un approccio multidisciplinare sin dalla fase di progettazione garantisce sia la riduzione dei rischi connessi e sia la corretta implementazione del servizio sino alla sua immissione sul mercato.
Servizi digitali, servizi accessibili
Aziende e PA devono fornire informazioni ed erogare servizi utilizzando sistemi informatici, per mezzo di piattaforme digitali accessibili e inclusive per ogni cittadino, anche per individui con disabilità, conformandosi a regolamenti, normative e a quanto stabilito dalle più recenti
Linee Guida AgID in materia. Un’ottimale user experience dei servizi digitali deve essere costruita seguendo precisi requisiti tecnici, oggetto di attestazione annuale nella Dichiarazione di accessibilità.
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Un team di professionisti specializzati
Ideatore e unico fondatore dello Studio, pioniere in Italia in materia di digitalizzazione e protezione dei dati, Andrea Lisi è oggi un punto di riferimento del diritto dell’informatica su scala nazionale.
Insieme a lui, un team di professionisti specializzati rigorosamente selezionati, che ne seguono le orme e contribuiscono con passione al presidio della materia.