Istituto Superiore di Sanità e accesso ai dati Covid: lo stato di emergenza sospende anche FOIA e GDPR?

Perché i dataset contenenti dati Covid in forma aggregata o pseudonimizzati in linea con i dettami del GDPR in tema di protezione di dati personali non possono essere a disposizione di tutta la comunità scientifica? E perché l’atteggiamento dell’ISS risulta essere tutt’altro che trasparente e in linea con la normativa?

Gli Avv.ti Andrea Lisi e Sarah Ungaro provano a rispondere a questi interrogativi a fronte di un’approfondita analisi dello stato dell’arte in tema di “sospensioni” dovute allo stato emergenziale in un nuovo intervento sulle pagina di Agendadigitale.eu.

 

Da dove nasce “l’inchiesta”

In queste settimane sono sempre più numerose le denunce di singoli giornalisti e di autorevoli testate che si vedono respingere le istanze di accesso civico generalizzato riguardanti alcuni dati relativi al Covid-19.

 

I dati al centro della questione

Si tratta di dati ufficiali sul Covid-19 detenuti dall’Istituto Superiore di Sanità, aggregati e anonimizzati, dunque privi di dati personali riferiti a persone fisiche identificate o identificabili, in linea con quanto stabilito dal GDPR, dal D.Lgs. 196/2003, ma anche dallo stesso D.Lgs. 33/2013, recante la disciplina sulla trasparenza amministrativa).

Dunque cosa ostacola realmente l’accesso da parte degli organi di stampa e della comunità scientifica a queste fonti di informazione?

Per una disamina puntuale della vicenda, vi invitiamo a consultare la versione integrale dell’articolo, pubblicata su Agendadigitale.eu

LEGGI anche – l’intervista dell’ Avv. Sarah Ungaro  rilasciata per il quotidiano “La Verità”

RIVEDI  anche – il confronto tra il Prof. Antonio Vittorino Gaddi, MD, PhD – Presidente di SIT (Società Italiana per la Salute digitale e la Telemedicina) e l’Avv. Sarah Ungaro – Vicepresidente di ANORC Professioni, i dati della pandemia e la loro reale accessibilità, nell’ultima puntata di Lo ho-BIT su MRTV.