Il volto merce – intervista all’avv. Andrea Lisi

L’avv. Andrea Lisi analizza ai microfoni di IusLaw Webradio lo stato dell’arte in materia di riconoscimento biometrico, in un’intervista recentemente realizzata da Angelo Marzo.

 

Le premesse

Il nostro volto, la merce più preziosa della società dell’informazione, è quella parte della nostra persona più facile da catturare e che può essere riutilizzata per un riconoscimento a tappeto delle nostre identità a livello internazionale.

 

…e in Italia?

Anche qui in Italia – afferma l’avv. Andrea Lisi – si sta cedendo alla tentazione della tecnologia. Si pensi, ad esempio, alle misure di contrasto all’assenteismo. Invece del badge, si ricorre a sistemi di riconoscimento in grado di attuare un controllo puntuale dei dipendenti.

 

…e il GDPR?

Si fa finta, inoltre, di dimenticare che il comma 1 dell’art 9 del GDPR stabilisce il divieto generale di utilizzo dei dati particolari (ex dati sensibili). Ciò garantisce la strada spianata a chi vuole accedere a quei dati per poi rivenderli.

 

Risvolti inconsapevoli

Nella nostra società si diffonde sempre di più la cessione inconsapevole di immagini biometriche (si pensi al caso FaceApp) o il consenso all’utilizzo delle nostre impronte digitali.
Si pensi al ricorso del microchip in Svezia, che consente di abbandonare l’utilizzo della carta di credito del contante.

Questa forma di “colonialismo digitale” delle nostre identità è già tra noi?

Vi invitiamo ad ascoltare il podcast (dal min. 00:20:20 al min. 00:30:26) al seguente link

[Immagine di copertina: Photo by W W from Pexels]