Lotta all’assenteismo nella PA: in arrivo il controllo delle impronte digitali

Il Disegno di legge recante le misure per la prevenzione dell’assenteismo nella Pubblica Amministrazioneapprovato lo scorso dicembre dal senato e attualmente in esame presso le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, ha suscitato diverse polemiche e catturato l’attenzione dei media.

La novità più discussa è stato il “via libera”, giunto da parte delle Commissioni, per l’introduzione di sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi, quale forma di lotta all’assenteismo, in aggiunta rispetto al “classico” badge, già in uso presso le PPAA. Durante l’esame in Commissione ciò che ha suscitato scalpore e diviso le opinioni sul tema (soprattutto nella Commissione Cultura) è stata la possibilità di estendere il sistema delle impronte digitali e della videosorveglianza anche per gli accessi e le uscite nelle scuole, che ha sollevato, appunto, non poche critiche.

Questa previsione, da estendere a tutte le PPAA, centrali e locali, non tiene di fatto conto dei rilievi precedentemente espressi dal Garante Privacy nel corso dell’audizione nell’ambito del Ddl.

L’Autorità aveva espresso diverse perplessità sul tema, ritenendo che “tali sistemi cumulativi, contrastano con il canone di necessità e proporzionalità” (previsti dal GDPR) e dunque “la norma andrebbe riformulata, evitandone non solo l’intrinseca contraddittorietà ma anche e soprattutto l’incompatibilità con la disciplina europea”. In concreto, il Garante suggeriva di apportare alcune modifiche al testo, prevedendo nello specifico:

  1. l’alternatività del ricorso alla rilevazione biometrica e alle videoriprese;
  2. l’ammissibilità della rilevazione biometrica in presenza di fattori di rischio specifici ovvero di particolari presupposti quali, ad esempio le dimensioni dell’ente, il numero dei dipendenti coinvolti, la ricorrenza di situazioni di criticità che potrebbero essere anche influenzate dal contesto ambientale.

Secondo l’Autorità Garante il rispetto di tali principi avrebbe una portata normativa effettiva solo laddove la possibilità di ricorrere ai sistemi di rilevazione biometrica e videoriprese, sarebbe intesa come alternativa e non obbligatoria e dunque ammessa solo al ricorrere di particolari esigenze, considerando fattori di rischio specifici (quali ad esempio in le dimensioni dell’ente, il numero di dipendenti,ecc) e non in maniera generalizzata e tutte le Pubbliche Amministrazioni.

Da ultimo, secondo quanto affermato dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica‘ è probabile che l’obbligo di estendere tali controlli venga cancellato per le scuole, invece sarà valido per le restanti PPAA.