La sciatteria legislativa sta emergendo sempre più prepotentemente in quest’ultimo periodo. Quali dovrebbero essere i passi da compiere per spingere in avanti il Paese, verso un maggiore grado di consapevolezza e cultura digitale? L’Avv. Andrea Lisi ripercorre criticamente le ultime novità susseguitesi in questo periodo sulle pagine di Key4Biz.it
Decreto capienze e controllo del Green Pass: uno stretto legame di parentela
Da un lato il cd “decreto capienze” (D.L. 8 ottobre 2021, n. 139) che invece di fare ordine su alcune criticabili limitazioni per gli enti pubblici in materia di trattamento presenti nel Codice per la protezione dei dati personali è riuscita con le sue piccole “correzioni” nel difficile intento di rendere il testo ancora più inadeguato (o poco comprensibile) rispetto allo spirito del GDPR; dall’altro l’introduzione dell’obbligo del controllo del Green Pass, previsto per il 15 ottobre scorso e come da consuetudine accompagnato non da uno, ma da ben due DPCM, con a seguire il parere dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e le abituali FAQ.
Ma è giusto che Legislatore e Garante ci aiutano come balie, indicandoci puntigliosamente ogni dettaglio delle nostre azioni?
E se non esistesse l’ultimo minuto?
Il problema è a monte. La normativa -si sa già nel momento in cui la si predispone- non è abbastanza chiara per tutti. E quindi si sceglie di accompagnarla più volte da aiutini interpretativi, pur all’ultimo minuto. Lavoro encomiabile, per carità, questo da parte del Governo e dalle altre istituzioni, ma che sarebbe senz’altro evitabile in un Paese diverso dall’Italia.
Riprendiamoci il coraggio di interpretare
Nella sua ultima analisi, l’Avv. Andrea Lisi non manca di osservare come questo stato di fatto sia la diretta conseguenza della nostra svogliatezza. Il senso di smarrimento di quest’epoca deriva in buona parte dalla scarsa abitudine (o forse mancanza di coraggio) a interpretare. Non sarà forse ora di riprenderci da questo torpore?
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