Una delle grandi sfide poste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è quella di ridurre i tempi di realizzazione dei progetti nel rispetto dei termini imposti dall’Ue, pena la perdita dei finanziamenti.
Con il decreto legge n. 77/2021, il Legislatore ha inteso adottare le prime misure destinate a rafforzare la “capacità amministrativa” delle stazioni appaltanti, ma soprattutto del Governo centrale, attuando una svolta nei procedimenti inerenti, tra gli altri, la gestione di procedure di evidenza pubblica, contratti pubblici, dati pubblici e procedimento amministrativo.
In un approfondimento pubblicato suAgendadigitale.eu gli Avvocati Andrea Lisi e Sarah Ungaro, consulenti senior esperti in diritto dell’informatica e privacy, fanno luce su alcuni degli aspetti salienti presenti nel Decreto.
L’ennesimo intervento al CAD
Ormai vittima di numerosissime modifiche nel corso degli ultimi 15 anni, il CAD è divenuto ormai un insieme di disposizioni rattoppate che, per essere attuate, necessitano di decreti attuativi, regolamentazione tecnica e Linee guida che, spesso, non vedono mai la luce. A mo’ di slogan si annunciano ancora una volta interventi che non sortiscono gli effetti sperati.
Eclatante esempio è la Piattaforma Digitale Nazionale Dati: perché annunciare ora che il governo indicherà in futuro un termine entro cui le PA dovrebbero accreditarsi, sviluppare le interfacce e rendere disponibili i propri dati, modificando la norma senza che vi sia una reale necessità?
Ancora è davvero utile, in relazione alle violazioni degli obblighi in tema di trasformazione digitale, annunciare l’attribuzione di nuovi poteri sanzionatori in capo ad AgID, senza prevedere l’indispensabile potenziamento di risorse per consentire alla stessa Agenzia di poter espletare queste nuove funzioni di competenza?
L’annuncite all’italiana
Promettere e annunciare misure rivoluzionarie, come si è già visto, non produce purtroppo gli effetti che ormai si attendono da anni.
È evidente che sul tema tanto necessario quanto strategico della trasformazione digitale si viva di annunci, promesse e proroghe. Per una PA trasparente, efficace, efficiente e realmente digitale è fondamentale, in primis, semplificare la gestione digitale di processi, procedimenti, archivi, documenti amministrativi.