Nella nuova puntata de “Lo Ho-BIT”, l’Avv. Andrea Lisi si confronta con Isabella Corradini e Edoardo Limone sui numerosi episodi di databreach che nell’ultimo periodo hanno messo in pericolo i nostri dati, analizzando le cause e soffermandosi sulle soluzione da adottare per mitigare queste (ormai sempre più frequenti) criticità.
Disservizi e databreach: a chi affidare i nostri dati?
Il disservizio che ha impedito l’accesso ai siti dell’Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane, l’attacco hacker che ha colpito l’Europa e il prolungato blackout di Libero e Virgilio Mail: dinanzi a questi episodi, sorge spontaneo chiedersi – come sottolinea l’Avv. Andrea Lisi – se sia ancora il caso di affidarsi a sistemi di sovranità digitale o se sia preferibile orientarsi su altre piattaforme, senz’altro più rischiose per la sicurezza dei nostri dati.
Una comunicazione efficace per l’utente
Il blackout di Libero e Virgilio mail poteva essere sicuramente evitato – afferma Edoardo Limone. Al di là del problema tecnico e giuridico, bisogna cominciare a “trattare umanamente” i cittadini garantendo una comunicazione efficace, in modo che questi sappiano come comportarsi e non restino in balìa di informazioni non ufficiali.
Purtroppo c’è ancora un problema di “analfabetizzazione digitale” che mette in luce quanto il fattore umano sia fondamentale – dichiara l’Avv. Andrea Lisi.
La chiave è l’educazione digitale
Il fattore umano resta una delle principali cause delle violazioni dei dati – evidenzia Isabella Corradini. Per motivi sociologici e psicologici siamo completamente dipendenti da questi strumenti digitali, per cui è necessario curare sia gli aspetti organizzativi che quelli legati alla comunicazione. Manca ancora una cultura della sicurezza e oggi bisogna puntare più che mai ad una educazione digitale globale.
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Immagine di copertina: Pexel.com