Riflessioni sul GDPR: E’ corretto parlare di una nuova «cultura» della sicurezza in considerazione delle costanti analisi dei rischi e necessità di documentazione delle misure adottate?

“L’«upgrade» della normativa privacy innescato nel corso degli ultimi due anni dal Legislatore europeo è a un tempo presupposto e risultato di un radicale cambiamento di prospettiva nei confronti della tutela di uno dei diritti fondamentali dell’Unione.” Questa premessa introduce l’ultima, approfonita riflessione sul GDPR, scritta a quattromani da Andrea Lisi, avvocato, coordinatore del Digital & Law Department, Presidente ANORC Professioni, Direttore Master Unitelma La Sapienza “I professionisti della digitalizzazione e della privacy” e Francesca Cafiero, consulente archivista Digital&Law Department, per le pagine di Diritto.net.

L’analisi della nuova «cultura» della sicurezza, che si concretizza nella necessità di condurre analisi dei rischi continuative e di produrre documentazione delle misure adottate, si innesta su considerazioni che guardano criticamente  al paradigma totalmente rinnovato della dimensione relazionale della nostra società, la cui struttura portante si fonda sul trattamento digitalizzato dei dati.

Al seguente link la versione integrale dell’articolo.

Buona lettura!