Le superclassifiche degli studi legali – l’Avv. Andrea Lisi interviene su IusLaw Webradio

Esiste un parametro per “classificare” gli studi legali? Sulla base di quale “risultato”? Si tratta di un argomento spinoso, che però merita di essere affrontato.
L’Avv. Andrea Lisi interviene ai microfoni di IusLaw Webradio per un confronto con il collega Angelo Marzo su deontologia e discutibili comparazioni.

 

La deontologia…

Fin quando c’è un Codice deontologico, la professione di Avvocato dovrebbe essere svolta tenendo in considerazione probità, decoro, dignità, correttezza, non ingannevolezza, anche a tutela dei colleghi. L’articolo 17  contiene poi delle regole precise su come valorizzare la professione, facendo attenzione ad evitare informazioni comparative.

 

…e le discutibili comparazioni

L’ultima classifica degli “Studi legali dell’anno 2020”, realizzata dalla società di ricerche tedesca Statista per il Sole 24 ore, in collaborazione con il settimanale Guida al Diritto, si basa su oltre 20mila segnalazioni, 725 riconoscimenti complessivi destinati a 337 studi legali di eccellenza.

Secondo l’Avv. Andrea Lisi si tratta di criteri che svilirebbero il senso della professione stessa, parificandola a quello che può avvenire -correttamente- in altri campi. La metodologia utilizzata dalla società tedesca Statista, è quella delle segnalazioni “tra pari”. Ma davvero la professione può tenere conto dei “like” o delle “visualizzazioni” o basarsi unicamente sulla web reputation?

Le prime vittime di queste operazioni dal sapore commerciale sono infatti gli stessi professionisti.

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