L’AI Act è ufficialmente operativo. Ecco i primi obblighi per professionisti e aziende

L’entrata in vigore del Regolamento UE 2024/1689 (cd. AI Act) avvenuta ad agosto 2024, ha segnato un punto di svolta per l’attuale panorama digitale. Il regolamento ha difatti trasformato il tema dell’Intelligenza Artificiale da semplice argomento di dibattito a previsione normativa fondamentale con l’obiettivo di disciplinare una tematica complessa e di arginare i potenziali rischi legati all’utilizzo dei sistemi di IA, in particolare nel contesto lavorativo. D’altronde, non è più un mistero l’utilizzo massivo di software come Copilot di Microsoft 365, Gemini di Google o ChatGPT a supporto di una vasta gamma di attività. Tuttavia, l’adozione di queste nuove tecnologie può comportare conseguenze significative per i nostri dati, aspetti ai quali è necessario prestare massima attenzione specialmente dopo l’entrata in vigore delle prime disposizioni del Regolamento, avvenuta lo scorso febbraio.

Operative le prime disposizioni: cosa prevedono e chi coinvolgono

La normativa sull’IA si caratterizza per la sua complessità, dovendo disciplinare numerosi ambiti e considerare specifiche variabili in contesti differenti. Questo suo ampio raggio d’azione giustifica, dunque, i tempi di applicazione particolarmente dilatati che si estenderanno fino ad agosto 2027.
Nonostante tali tempistiche, le prime disposizioni sono divenute operative già dal 2 febbraio 2025, prevedendo due importanti obblighi: il primo, introdotto dall’art. 5, riguarda il divieto di utilizzo di sistemi di IA con rischio “inaccettabile”. Si tratta di sistemi che, come precisato dall’Avv. Andrea Lisi in una recente intervista rilasciata su Radiocor de Il Sole24Ore, sono capaci di manipolare il comportamento umano o di esporre a vulnerabilità, violando i valori europei. Anche per questo è in programma la definizione di una governance che controlli l’effettiva osservanza della normativa, scelta che verrà fatta il 2 agosto 2025.

Il secondo obbligo, previsto dall’art. 4, riguarda invece l’adozione di misure adeguate che assicurino un livello sufficiente di alfabetizzazione in materia di IA. Quest’ultimo introduce un nuovo obbligo formativo valido per tutti gli sviluppatori e deployer che utilizzano sistemi di IA e che da questo momento sono tenuti ad aggiornare il proprio personale in merito al corretto utilizzo di tali strumenti per lo svolgimento delle proprie attività. Una previsione che impatterà in maniera significativa su molte realtà aziendali.

Affrontare il cambiamento grazie alla formazione specialistica

Non è sempre facile essere al passo con le novità normative, specialmente quando queste rischiano di ripercuotersi sulla nostra sfera lavorativa. Per questo motivo, come Studio Legale Lisi, crediamo sia fondamentale sostenere percorsi formativi di qualità che possano aiutare a destreggiarsi all’interno del caos normativo causato dalla frenetica evoluzione delle nuove tecnologie. Uno di questi è il nuovo aggiornamento on demand dedicato alle prime disposizioni dell’AI Act, progettato da Digitalaw e tenuto dall’Avv. Andrea Lisi.

Un corso breve ma efficace, adatto a tutti coloro che utilizzano sistemi di IA all’interno delle proprie realtà e che desiderano approfondire i prossimi step operativi del Regolamento. Un’occasione formativa utile che permette non solo di assolvere al nuovo obbligo formativo ma anche di ripercorrere le normative di settore attualmente in vigore, a livello europeo e nazionale, insieme ai nostri diritti fondamentali. Perché ogni aspetto specialistico non può essere affrontato in maniera adeguata senza un’effettiva comprensione dei principi cardine del nostro ordinamento.

 

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