Il Garante per la protezione dei dati personali ha reso disponibile un nuovo servizio telematico per segnalare la ricezione di telefonate indesiderate, che sostituisce il precedente sistema tramite modello cartaceo.
L’Avv. Carola Caputo interviene nella Rubrica di Filodiritto “Bit Volant” per analizzare le opzioni ora disponibili dal Portale Servizi Online, attraverso il quale è possibile segnalare telefonate promozionali effettuate con sistemi automatizzati (voce preregistrata) o con l’intervento di un operatore, ma anche le cosiddette “telefonate mute”, ovvero chiamate effettuate in assenza di un interlocutore, per scopi commerciali.
Scopriamo le differenze tra le diverse tecniche e le opzioni a favore degli utenti.
Gli interventi del Garante per l’adozione di pratiche virtuose
Il fenomeno delle telefonate mute era già stato oggetto di diversi provvedimenti del Garante, che, in seguito a numerosissime segnalazioni e reclami, è intervenuto con il Provvedimento generale a carattere prescrittivo sulle c.d. ´chiamate mute´ del 20 febbraio 2014, con l’obiettivo di regolamentare le operazioni di trattamento che costituiscono il presupposto delle chiamate mute, favorendo l’adozione di pratiche commerciali virtuose. Occorre considerare i disagi anche significativi che il destinatario di una telefonata muta potrebbe subire, soprattutto in caso di reiterazione e persistenza delle chiamate.
Telemarketing: necessarie più tutele, ma senza penalizzare il settore
Per questo, il Garante ha prescritto una serie di accorgimenti e correttivi intesi a ricondurre il fenomeno delle telefonate mute entro limiti fisiologici di tollerabilità, in ottica di bilanciamento tra gli interessi di tutti i soggetti coinvolti. Le misure individuate dall’Autorità, infatti, mirano a tutelare le legittime aspettative degli interessati, senza però penalizzare gli operatori di telemarketing.