L’Avv. Andrea Lisi insieme alla dott.ssa Francesca Cafiero dedicano un approfondimento al punto di riferimento normativo per la rivoluzione digitale della PA: il CAD – Codice dell’amministrazione digitale.
Perché scegliere proprio un “Codice”?
Non è un aspetto da sottovalutare trattandosi del punto di riferimento per la digitalizzazione del sistema Paese. Originariamente codex significava “libro compatto cucito sul dorso contenente materiale giuridico”. La legge per antonomasia è dunque il codice.
Sono (già) trascorsi 15 anni
Istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, il Codice dell’amministrazione digitale, nel tempo, ha subito diversi aggiornamenti. Pur nella sua imperfezione, complessità, scarsa sistematicità e incompiutezza, resta un formidabile corpus normativo che potrebbe garantire al cittadino una rivoluzione per un rapporto trasparente con la PA in chiave digitale.
Manca soprattutto la consapevolezza e la chiave di volta non è la tecnologia da sviluppare, si tratta di un percorso delicato e complesso ed ecco perché è importante leggere il CAD correttamente, con la giusta formazione.
L’articolo pubblicato nella sua versione integrale su agendadigitale.eu è consultabile da qui