La nuova sezione del portale del MID su Immuni non contiene le reali e puntuali risposte che ci saremmo dovuti, tutti, aspettare. La vicenda dell’app di tracciamento è il tragico, implacabile esempio di come un progetto partito male e solo in parte reso trasparente, andrebbe bloccato, per voltare una pagina.
Tre punti ancora poco chiari: gli Avv.ti Andrea Lisi e Fulvio Sarzana intervengono nuovamente su Agendadigitale.eu per interrogarsi sul tema della trasparenza. O perlomeno sulla sua “brutta copia”.
Primo aspetto poco chiaro: i soggetti in gioco
Il progetto è partito in modo nebuloso e inopportuno e le parole della ministra Paola Pisano nelle sue risposte ad ANORC e Report tentano di negare goffamente i rapporti tra Bending Spoons, Jakala e il Centro Medico Sant’Agostino. Ci sarebbe da riflettere.
L’app, lo sappiamo tutti – ed è sufficiente leggere la stessa Relazione finale della Task Force ministeriale per averne evidenza documentale – che è nata attraverso una collaborazione incrociata tra tali società, che senso ha metterla in discussione?
Secondo punto: dov’è l’atto amministrativo
Quale garanzia possiamo avere su chi sta operando scelte fondamentali per i dati di milioni di cittadini, se il primo garante della legalità, ovvero il Ministro per l’innovazione, non dimostra la massima trasparenza mettendo a disposizione i propri atti?
E, per atti, si intendono documenti verificabili, non FAQ unilaterali o schede che, come si è visto, possono venire inserite un giorno e rimosse quello dopo.
Terzo punto: la licenza software
Dovrebbe far riflettere un ministero neghi di conoscere (e di poter esibire e pubblicare in trasparenza) i contratti di sviluppo e manutenzione e relativi a una soluzione sw che invece ha scelto sin dall’inizio.
E sono imbarazzanti le (non) risposte ricevute sulla licenza software (una licenza MPL non può considerarsi piena e completa come una licenza tipo GPL), sull’intera strategia che sta dietro quest’app e sulla sua reale efficacia.
Tutto davvero sconcertante, considerando che è in gioco una tecnologia invasiva, che comporterà trattamenti su dati personali di natura sanitaria.
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