Ben 9000 professionisti. E’ questa la portata del “caso MISE”, legato alla pubblicazione in chiaro dei dati degli Innovation Manager, all’interno dell’apposito Elenco.
Un “caso” sollevato alla luce di una rigida interpretazione del GDPR: in realtà, come ha già avuto modo di sottolineare l’avv. Andrea Lisi, non è tanto la “privacy” ad essere stata violata, ma il buon senso nel modus operandi del Ministero.
Cosa c’entra realmente il GDPR in questa faccenda? Quanto piuttosto occorre riflettere sulla ripartizione delle responsabilità tra i Professionisti (che partecipano volontariamente ad un avviso inserendo il proprio CV all’interno di una piattaforma informativa della PA) e il MISE stesso?
E ancora, i curriculum vitae possono essere considerati atti amministrativi in senso stretto o appartengono piuttosto alla fattispecie privata? E alla luce di questa distinzione, chi dovrebbe acconsentire all’oscuramento di determinate informazioni?
L’avv. Andrea Lisi torna ad affrontare l’argomento in un’intervista rilasciata ai microfoni di IusLaw Webradio, vi invitiamo ad ascoltare il podcast al seguente link.
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