Dati sanitari, geolocalizzazione e tracciabilità: EDPB pubblica due nuove Linee Guida

Nel corso della sua 23esima riunione plenaria tenutasi in data 21 aprile, l’EDPB (European Data Protection Board) ha adottato due importanti documenti: le  Linee guida sul trattamento dei dati sanitari a fini di ricerca nel contesto dell’epidemia COVID-19 e le Linee guida sulla geolocalizzazione e altri strumenti di tracciabilità nel contesto dell’epidemia COVID-19.

Considerando l’emergenza sanitaria attualmente in corso e tenendo conto dell’urgenza dettata dal contenuto delle Linee guida, l’EDPB ha optato per evitare la fase di consultazione pubblica e garantirne così una pronta pubblicazione.

 

Le linee guida sul trattamento dei dati sanitari a fini di ricerca nel contesto dell’epidemia di COVID-19

Si punta l’attenzione sulle questioni giuridiche che interessano i dati sanitari, come:

  • la base giuridica del trattamento;
  • il trattamento dei dati sanitari ai fini della ricerca scientifica;
  • l’attuazione di garanzie adeguate;
  • l’esercizio dei diritti dell’interessato;

Nelle Linee Guida si richiamano le diverse disposizioni per il trattamento dei dati sanitari ai fini della ricerca scientifica contenute nel GDPR, che si applicano anche nel contesto dell’epidemia, in particolare per quanto riguarda il consenso e le rispettive legislazioni nazionali.

Inoltre, nel testo si affrontano questioni legate ai trasferimenti internazionali di dati che coinvolgono dati sanitari a fini di ricerca relativi alla lotta contro Covid-19, in particolare in assenza di una decisione di adeguatezza o di altre garanzie sufficienti.

 

Le linee guida sulla geolocalizzazione e altri strumenti di tracciamento nel contesto dell’epidemia di COVID-19

Nel documento si forniscono chiarimenti in merito ai principi e alle condizioni per un uso proporzionato e corretto dei dati di localizzazione e gli strumenti di tracciamento dei contatti, con riferimento a due specifiche condizioni:

  • l’utilizzo dei dati di localizzazione per monitorare la diffusione del virus e valutare dunque le misure limitative;
  • l’utilizzo di sistemi di tracciamento dei contatti allo scopo di individuare i soggetti contagiati e dunque ricostruire la catena dei rapporti in modo da contenere il virus;

Le linee guida evidenziano come sia il GDPR che la direttiva e-privacy contengano disposizioni specifiche in materia, che consentono l’uso di dati anonimi a supporto delle autorità pubbliche e di altri Enti, sia in ambito nazionale che europeo, nel tentativo di monitorare e contenere la diffusione dell’epidemia.

È necessario tenere conto del rispetto dei principi generali di efficacia, necessità e proporzionalità che deve essere alla base delle misure adottate dagli Stati membri per combattere l’epidemia, e che comportano il trattamento di dati personali.

 

La posizione dell’EDPB sull’app per il tracciamento dei contagi

L’EDPB, nella lettera trasmessa alla Commissione europea in 14 aprile, sostiene che l’uso dell’app per il tracciamento dei contatti dovrebbe essere volontaria (dunque la volontà rimessa al singolo utente) e non dovrebbe basarsi sul tracciamento dei singoli movimenti: sarebbe opportuno infatti effettuare un controllo di “prossimità”.

Il Comitato ha inoltre adottato una guida per le app di tracciamento dei contatti (in allegato alle linee guida), che può essere di aiuto agli sviluppatori di app, sottolineando che ogni valutazione deve essere effettuata caso per caso.