Negli ultimi mesi il problema del rilascio del passaporto elettronico è tornato alla ribalta per il suo iter estremamente lungo e contorto, non esente da (nuove) critiche. La digitalizzazione del Paese sembra ancora una volta scontrarsi con procedure amministrative rigide e farraginose, in un’infinita lotta a braccio di ferro alimentata da innumerevoli contraddizioni e paradossi.
L’Avv. Andrea Lisi, in un’intervista rilasciata sulle pagine di Verità&Affari, ha voluto analizzare da vicino la questione, all’alba di un’identità digitale unica europea che potrebbe cambiare le sorti del nostro futuro digitale.
eIDAS 2 approvato: cosa comporta? Le parole dell’Avv. Andrea Lisi
Proprio da Bruxelles arriva una delle più importanti novità normative dell’ultimo periodo: l’approvazione del nuovo Regolamento eIDAS, conosciuto come eIDAS 2, il quale introdurrà – tra le altre novità – il Portafoglio europeo di identità digitale, destinato a mandare in soffitta SPID e CIE.
“L’Unione chiede l’introduzione dell’IT Wallet, il Sistema di portafoglio digitale che dovrebbe far sentire i suoi effetti nel giro di dodici mesi” – ha spiegato l’Avv. Andrea Lisi – “All’interno del portafoglio elettronico finiranno tutti i nostri dati, inclusi quelli sanitari, e sarà possibile effettuare anche i pagamenti. Si tratta, in sintesi, di una sorta di macroidentità”.
Tra non molto potremo, quindi, mettere la parola fine a quest’eterna Odissea amministrativa, a patto che la burocrazia italiana lo permetta.
L’intervista è apparsa originariamente su Verità&Affari