Data breach: possiamo e dobbiamo sempre imparare

Siamo alla seconda puntata della vicenda Federprivacy: un altro schiaffo alla famosa Associazione arriva proprio in prossimità di un evento in corso sulla privacy e cybersecurity, all’indomani del cyberattacco subìto. Gli Avv. ti Andrea Lisi e Chiara Ponti intervengono nuovamente sulle pagine di Key4Biz un articolo che ci aiuta ad esaminare gli insegnamenti che, malgrado l’accaduto, possiamo trarre da una vicenda di questa portata.

I data breach insegnano sempre qualcosa

In ottica costruttiva, quanto successo deve essere da insegnamento e monito a chiunque. Nel concreto, la pubblicazione di “circa 15 GB di dati, appartenenti ai 26.000 utenti di Federprivacy e ai 2.500 soci membri dell’associazione italiana di professionisti della privacy e della protezione dei dati, sono stati pubblicati, in modo gratuito, su un forum pubblico: volgiamo l’attenzione sulla lezione per tutti che ne deriva. Nessuno può dirsi davvero al sicuro, né possiamo permetterci di giudicare. Saranno solo le competenti Autorità a poterlo fare.

Sensibilizzazione e prevenzione

Ciò che sorprende di quanto successo è il silenzio assordante intorno alla spiacevole vicenda da parte proprio dei professionisti della protezione dei dati personali. Ma forse il motivo è intuibile e, in qualche modo, tanto racconta del nostro Sistema Paese, protagonista di episodi simili. Quanto successo deve essere da insegnamento  in particolare su come occorra gestire un data breach anche educando alla sensibilizzazione e al “far rete” condividendo buone pratiche e migliorando attraverso un confronto costruttivo.

L’articolo scritto per Key4Biz.it è consultabile da qui