Di recente il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per velocizzare il raggiungimento di specifici obiettivi dello stesso.
Ciò che colpisce è l’aggiornamento del codice di comportamento dei dipendenti pubblici emanato ai sensi dell’art. 54 del D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 (nell’articolo il “Codice di comportamento”) che prevede l’introduzione di una sezione dedicata all’utilizzo dei social network, per tutelare l’immagine della PA.
L’Avv. Giovanni Ferorelli, Consulente di Studio Legale Lisi ed esperto in diritto della protezione dei dati personali, interviene sulle pagine della Rubrica Bit volant di Filodiritto per approfondire la legittimità del decreto.
LE NORME SUI SOCIAL
Questo aggiornamento nello specifico dovrebbe contenere norme rivolte ai dipendenti pubblici su come utilizzare e poter postare su Facebook, Instagram e gli altri social network senza ledere l’immagine della propria realtà lavorativa.
Ma tutto ciò suona dissonante e sorge spontaneo chiedersi: da un punto di vista giuridico, ampliare il Codice di comportamento con disposizioni specifiche regolanti l’utilizzo dei social network da parte dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni è davvero necessario?
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