Scuola Digitale e PNRR: come candidarsi per ottenere i voucher (fino al 24 giugno)

In questi mesi il Paese si sta preparando a ripartire con Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto con la sigla PNRR. Articolato in sei “Missioni” il Piano mira, in particolare, a favorire l’innovazione, la digitalizzazione e la connettività delle amministrazioni pubbliche e tra queste, anche delle scuole, innalzandone la competitività.

Voucher per la migrazione al cloud e i siti web

In particolar modo, il Piano per lo sviluppo dell’Istruzione, previsto nella Missione 4, ha due obiettivi:

  • la Digitalizzazione e la Connettività delle scuole, per portare a termine e sviluppare con nuove tecnologie gli obiettivi della L. 107/15;
  • il Comparto Istruzione e Ricerca che ha come focus quello di risolvere i problemi fisiologici del settore: ridurre il tasso di abbandono, realizzare nuove infrastrutture per la sostenibilità ambientale degli edifici, prevedendone la messa in sicurezza, migliorare la qualità dell’apprendimento, il processo di reclutamento e la formazione degli insegnanti.

Lo stanziamento complessivo ammonta a 95 milioni di euro: 50 milioni destinati alla migrazione sul cloud, altri 45 dedicati allo sviluppo/aggiornamento dei siti web istituzionali.

💡Per approfondire – PNRR e professioni IT: il confronto organizzato da ANORC e AID

 

La piattaforma PA Digitale 2026

Sono stati pubblicati nuovi avvisi per la transizione digitale per gli oltre ottomila istituti scolastici italiani in linea con il PNRR e anche con quanto definito all’interno della Strategia Cloud Italia. Gli istituti possono ora candidarsi sulla piattaforma PA digitale 2026 e richiedere i contributi necessari per migrare i propri servizi sul cloud e aggiornare o dotarsi di nuovi siti web.

Gli istituti possono accedere con l’identità digitale sulla piattaforma per richiedere i fondi destinati e ricevere assistenza. La scadenza per l’invio delle candidature per i due avvisi è il 24 giugno 2022.

Prima di definire il piano, ciascun Istituto scolastico dovrà procedere alla classificazione dei propri dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia e disponibile nell’area riservata di PA digitale 2026. Il Ministero dell’istruzione e il Dipartimento per la trasformazione digitale hanno messo a punto un modello standard di sito web istituzionale per offrire a studenti, personale docente, personale ATA, genitori e, in generale, a tutti i cittadini, un punto di accesso semplice e accessibile a informazioni aggiornate e certe.

Già nel mese di gennaio era stato pubblicato il bando “Scuole connesse” prevedendo interventi per connettere, con velocità simmetriche di almeno 1 Gbps tutti gli istituti scolastici, con l’obiettivo di incrementare le attività di infrastrutturazione che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2026, garantendo i servizi di connettività per almeno i sei anni successivi.

🎥Per approfondire vedi l’intervento – “Non si deve confondere innovazione con tecnologia”

 

Conclusioni

Gli strumenti messi a punto dal PNRR e le opportunità che ne potrebbero scaturire non possono essere solo “un libro dei desideri”, ma devono divenire una visione operativa e progettuale che rispecchi una delle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico.

Al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Parlare solo di digitalizzazione, nonostante certi ritardi, non è più sufficiente, poiché si rischierebbe di concentrare tutti gli sforzi sulla dimensione tecnologica invece che su quella culturale.

Questo Piano non deve concludersi con il semplice dispiegamento di tecnologia, nessun passaggio educativo può, infatti, prescindere da un’interazione intensiva.

Gli strumenti messi a disposizione devono essere sfruttati al massimo e resi un’azione culturale e di sistema a beneficio della crescita delle realtà scolastiche e delle nuove generazioni.

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