Mail di Libero e Virgilio: al via il giro dei risarcimenti. Il commento dell’Avv. Lisi su Repubblica.it

Chiusa la partita tecnologica per il disservizio alla posta di Libero e Virgilio, in blackout dallo scorso fine settimana a sabato sera 28 gennaio, si apre quella dei rimborsi. E i ristori agli utenti arriveranno. In un modo o nell’altro.  Da una parte ora lo promette la stessa società che gestisce questi servizi, ItaliaOnline. Dall’altra vari avvocati e associazioni dei consumatori concordano che gli utenti hanno diritto a qualche forma di indennizzo e si stanno già muovendo per ottenerli.

In un articolo di Alessandro Longo, pubblicato su Repubblica.it, le parole dell’Avv. Andrea Lisi:

Il codice civile stabilisce una differenza tra un servizio gratuito e uno a pagamento, per indennizzi”, spiega Andrea Lisi, avvocato tra i più noti nel settore. Il disservizio ha riguardato caselle di entrambi i tipi, gratuite e a pagamento (offerta “Libero Mail Business”). Si potrebbero ottenere, da un giudice, indennizzi anche per quelle gratuite, ma è più difficile” aggiunge Lisi. In ogni caso, “l’utente o l’azienda colpita dovranno dimostrare il danno subìto in termini economici o esistenziali”, dice Lisi e concorda l’avvocato Antonino Polimeni, che annuncia di volere stimare il danno subito a un suo cliente per le mail non recapitate.

Puoi consultare l’articolo integrale da qui

Blackout di Libero e Virgilio: un autentico caso di Data Breach

L’indisponibilità dei dati, sia pur temporanea, rientra nella nozione di data breach prevista dal Gdpr ed è quello che in questi giorni stanno subendo i numerosi utenti – non solo privati, ma anche professionisti- di Libero e Virgilio mail, o meglio di Italiaonline S.p.A., la società che gestisce entrambe le piattaforme, che ha poche scusanti per quanto sta succedendo.

L’Avv. Andrea Lisi commenta la vicenda sulle pagine del suo Blog ospitato da Il Fatto Quotidiano.