Linee Guida sui documenti informatici: meriti e punti critici del testo AgID

L’avv. Andrea Lisi interviene sulle pagine di Agendadigitale.eu per esprimere le prime considerazioni su alcuni punti chiave della bozza di Linee Guida su formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, a seguito della messa in consultazione pubblica indetta da parte di AgID.

Le premesse

AgID ha annunciato la pubblicazione della Bozza all’interno del suo portale istituzionale con rinvio alla piattaforma in modalità beta Docs Italia.  L’avv. Lisi presenta alcuni rilievi sulla metodologia di pubblicazione del testo, che pur rispettando le previsioni dell’art. 71 del CAD,  risulta poco convincente per quanto attiene la garanzia delle regole di qualità, integrità, immodificabilità e del corretto contesto di pubblicazione e, quindi, di autenticità per i commenti resi (e da rendere).

 

Luci e ombre nel testo

Alla scelta dei formati documentali è stata dedicata molta attenzione e approfondimento, con una corretta suddivisone delle varie fasi della gestione documentale, puntando sulla condizione dinamica della formazione del documento e alla tutela dell’archivio.

In merito alla figura del Responsabile della conservazione, la bozza stabilisce che per i soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione, il ruolo del Responsabile della conservazione può essere svolto da un soggetto esterno rispetto all’organizzazione, in possesso di idonee competenze giuridiche, informatiche ed archivistiche. Assicurare imparzialità e indipendenza ad una figura che ha il delicato compito di garantire la conservazione del patrimonio documentale è certamente corretto, difficile comprendere perché sono esclusi i soggetti pubblici.

Infine, è già sorta una confusione tra sistema di conservazione affidato da una PA in outsourcing a un conservatore accreditato e il concetto di servizi cloud qualificati.

 

Il focus

Il lavoro condotto da AgID è stato sicuramente importante e rilevante, ma è necessario chiarire alcuni dubbi se vogliamo che le Linee Guida costituiscano quell’evoluzione normativa che pubbliche amministrazioni, professionisti e mercato attendono da tempo.

Vi invitiamo a leggere l’intervento, consultabile nella sua versione integrale al seguente link