In questa puntata di Lo ho-bit, l’Avv. Andrea Lisi si confronta con Edoardo Limone, esperto in cybersecurity e Valentina Fiorenza, avvocato esperta in protezione dei dati personali e DPO, sulle minacce virtuali che ormai caratterizzano la nostra quotidianità e su cosa si stia realmente facendo per contrastare il fenomeno a livello nazionale.

Secondo le ultime indagini di AgID, solo l’8% dei siti delle PPAA è aggiornato e in quest’ultimo periodo il Paese è in preda alla sciatteria della gestione della sicurezza, che invece dovrebbe essere rigorosa per proteggere le amministrazioni pubbliche, i cittadini e il patrimonio informativo nazionale.

Si va avanti a colpi di slogan

Il Sistema Paese vanta delle regole di protezione diffusamente disapplicate, la sciatteria prevale e quasi nessuna PA presenta un livello adeguato di sicurezza secondo quanto previsto dalla Circolare n.2 del 2017. È inutile porsi degli obiettivi di alto profilo, quando nella realtà non si riesce a lavorare sulle basi della cultura e della consapevolezza digitale. Esiste anche chi dovrebbe vigilare su questo stato di cose…

 

Manca l’educazione civica digitale

Esiste infatti un enorme problema di non rispetto e di impunità nei riguardi delle pubbliche amministrazioni: dal 2017 ad oggi, le PA adempienti e le inadempienti sono esattamente sullo stesso livello, avendo l’Agenzia dimostrato di prediligere un atteggiamento di supporto, piuttosto che punitivo, nei fatti rivelatosi poco efficace.

Oltre alla mancanza di consapevolezza e di educazione civica digitale, si avverte una lacuna nell’apparato dei controlli e della vigilanza.

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