La telemedicina ci può aiutare a gestire le pandemie? Rivedi la tredicesima puntata di Lo ho-BIT

Uno spazio libero, informale e critico: vi presentiamo la tredicesima puntata di “Lo ho-BIT”, una serie condotta dall’Avv. Andrea Lisi e dedicata alla democrazia digitale e alle sue implicazioni, ospitata da Movimento Roosevelt su MRTV.

 

Un potenziale sfruttato solo al 5%

Con l’arrivo della pandemia ci si è resi conto che l’utilizzo di molte soluzioni tecnologiche non è stato sufficiente per aiutarci a combattere o prevenire il virus. L’approccio al cosiddetto “soluzionismo tecnologico” può rivelarsi spesso insoddisfacente e privo di risultati concreti. Ricordiamo gli esempi recenti del contact tracing (con l’App Immuni), della didattica a distanza, dei “click day” per l’accesso ai bonus: tutti strumenti che hanno rivelato dei “bug”, provando la loro inefficacia, in particolare quando avulsi da una precisa strategia nazionale.

La telemedicina, intesa come qualunque tipo di tecnologia dell’informazione e della comunicazione finalizzata a recepire i bisogni dei malati e del personale sanitario, se inserita in una corretta strategia nazionale potrebbe rappresentare un ottimo strumento di lotta alla pandemia, ma non solo.

Occorre però essere realmente pronti a sostenere l’impatto dell’innovazione e ad affrontare i rischi (non solo sanitari) derivati da una gestione basata sulla circolazione del nostro patrimonio informativo.
L´Avv. Andrea Lisi affronta le opportunità e i rischi della telemedicina, sia dal profilo sanitario, che giuridico, con il Prof. Antonio Vittorino Gaddi, MD, PhD – Presidente di SIT (Società Italiana per la Salute digitale e la Telemedicina) e l’Avv. Chiara Rabbito – Presidente del CTS di Digital SIT.

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