L’app Immuni versa in una situazione piuttosto imbarazzante e incredibile di illegittimità. È quanto emerge senza mezzi termini, da una recente intervista rilasciata dall’Avv. Andrea Lisi ad Agenzia di Stampa DiRE.
Si tratta di un’osservazione che nasce da alcune considerazioni ovvie dal punto di vista giuridico, legate in particolare ad alcuni passi del lungo e robusto provvedimento del Garante del 1° giugno 2020, che però ha suscitato reazioni contrastanti.
Il Garante della privacy aveva dato l’ “ok” a Immuni solo a condizione che venissero rispettate 12 precise e importanti prescrizioni, ma nulla è arrivato all’attenzione dell’Autorità: il trattamento di dati da parte del Ministero della salute rischia di poter essere considerato illegittimo e anche sanzionabile dall’Authority?
In un nuovo intervento pubblicato sulle pagine di Key4Biz.it, l’Avv. Lisi prova a fare chiarezza sui punti ancora oscuri di una soluzione che da molti è addirittura considerata alla stregua di un dispositivo medico. Per leggere la versione integrale clicca qui.