A partire dal 25 maggio il GDPR acquisirà piena applicabilità, ma il processo di adeguamento della normativa nazionale al Regolamento (UE) 679/2016 è ben lontano dal potersi considerare concluso.
Tra opachi comunicati istituzionali, annunci e smentite, lo schema di decreto è, finalmente, uscito dalla clandestinità e il 15 maggio è stato assegnato alla Commissione speciale per l’esame di atti di Governo. È assai improbabile, però, che l’iter di approvazione del provvedimento, riportato sul sito della Camera dei Deputati, giunga a conclusione entro il termine assegnato al Governo in sede di conferimento della delega (sei mesi dal 21 novembre 2017, data di entrata in vigore della legge 25 ottobre 2017, n. 163).
La Commissione ha tempo fino al 24 giugno 2018 per concludere l’esame del decreto, che, al momento, non risulta ancora calendarizzato. Pare realistico prospettare, quindi, che la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale sia destinata ad essere procrastinata oltre il 25 maggio, con buona pace di tutti coloro che dovranno confrontarsi con il Regolamento Europeo che, pur essendo self-executing, richiede un’opera certosina e sistematica di armonizzazione con i singoli assetti normativi nazionali.