E se Immuni impazzisse? Il rischio più grande non è legato (solo) alla nostra privacy

L’app Immuni continua a far discutere: sta iniziando a mietere i suoi primi prigionieri, imponendo a chi riceve l’alert di chiudersi in casa alla ricerca dell’agognato tampone.

Stiamo amaramente scoprendo che il rischio più grande di Immuni non è (solo) la nostra privacy, ma è proprio questo. Essere costretti a chiudersi in casa a causa di un alert che potrebbe rivelarsi inesatto e contenere quindi una falsa informazione, non verificabile nell’immediatezza. Molti si stupiscono, ma era tutto piuttosto prevedibile. Vediamo cosa e perché sta accadendo.

 

L’Avv. Andrea Lisi interviene nel suo Blog del Fatto Quotidiano per analizzare il problema delle false informazioni generate dalla tecnologia di contact tracing nazionale.

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