Bonus bici: il clic day si rivela un disastro. Ma il problema è a monte

Ecco come continua a presentarsi l’Italia: burocratica e vecchia, indifendibile sul piano dell’innovazione digitale. Anche per poter richiedere un semplice bonus, nel clic day dedicato a bici, monopattini elettrici e hoverboard, la piattaforma sviluppata dalla società Sogei è andata in crash. Risultato? la solita creazione della classica coda di utenti allo “sportello” (digitale!)

 

Un disastro prevedibile

Poteva essere prevedibile il crollo di un sistema informatico sottoposto alla pressione di un clic day? Sì.
Come? Con lo sviluppo di corrette strategie e test che prevengano problemi ovvi, soprattutto evitando di far ripercorrere al digitale vecchi schemi analogici.

 

Cosa ci sta sfuggendo

Proprio questo periodo sarebbe l’occasione favorevole per poter accorciare le distanze tra PA e cittadini/imprese tramite il digitale. Ci sono gli strumenti informatici (firme elettroniche, spid, carta di identità elettronica etc.), c’è la normativa europea, quella nazionale, tecnica, ci sono persino i Piani triennali, ma tutto continua a franare irrimediabilmente in balzelli sempre burocratici e semplicemente trasfusi in ambiente digitale.

 

Principi rivoluzionari (da 15 anni)

La risposta è da sempre contenuta nel Codice dell’amministrazione digitale che elenca i principi rivoluzionari del digitale nella PA. Nell’art. 12 del CAD le pubbliche amministrazioni e ancora nell’art. 15, è evidenziata la volontà di creare tecnologie dell’informazione e della comunicazione coerenti ed efficaci con l’avanzare dello sviluppo del processo di digitalizzazione.
Ma a quanto pare, il nostro paese ancora non garantisce il giusto approccio all’innovazione.

 

Continua a leggere l’approfondimento sulle pagine de Il Fatto Quotidiano a cura dell’Avv. Andrea Lisi