AgiD adotta linee guida accessibilità per i privati, perché la loro attuazione è una mission impossible

Con determinazione n. n.117/2022 l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha adottato le Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici per i soggetti che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro. Sarebbe un’ottima notizia se non fosse per il fatto che la pubblicazione delle Linee guida è stata effettuata in maniera anomala.

Gli avv.ti Andrea Lisi e Sarah Ungaro intervengono sulle pagine della Rubrica Digital&Law di Key4Biz.it per analizzare le novità e le criticità del provvedimento.

Le criticità delle Linee Guida

Tra le varie criticità si riscontra una grossa difficoltà per i soggetti privati nell’adeguarsi a quanto previsto dalle Linee guida. La loro pubblicazione è stata effettuata talmente a ridosso della scadenza prevista che conformarsi a quanto prescritto risulta praticamente impossibile.

È evidente, inoltre, la mancanza di una disciplina transitoria per i soggetti privati destinatari degli obblighi per le PA. In particolare, nei bandi pubblicati dal 3 maggio in poi le stazioni appaltanti dovranno prevedere ai sensi del D.Lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) il rispetto di tali adempimenti fra i requisiti inseriti nei capitolati tecnici, pena il possibile annullamento della procedura.

Riguardo all’aspetto procedurale, non sono stati rispettati gli adempimenti previsti dall’articolo dell’art. 71 del D.Lgs. n. 82/2005 del CAD: Il testo è stato adottato senza previa consultazione pubblica, e non risultano essere state coinvolte le amministrazioni competenti né il Garante per la  protezione  dei  dati  personali.

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Infine, approfondirà gli adempimenti relativi agli obblighi di pubblicazione sui siti web alla luce del GDPR e la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico.

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