Garante e Tik Tok: blocco di oltre 500mila utenti

Tik Tok adotterà nuove misure per bloccare l’accesso ai minori di 13 anni, arginando così l’uso improprio della piattaforma e degli eventuali rischi connessi. Nel frattempo, le azioni chieste dal Garante Privacy hanno portato al blocco o alla rimozione di oltre 500 mila utenti.

Garante e minori

Il 9 febbraio ha avuto inizio il blocco imposto dal Garante e sono stati più di 12 milioni e mezzo gli utenti italiani ai quali è stato chiesto di confermare di avere più di 13 anni per accedere alla piattaforma: oltre 500 mila gli utenti rimossi perché probabili infratredicenni. La rimozione di circa 400 mila utenti è avvenuta perché hanno dichiarato un’età inferiore ai 13 anni, mentre altri e 140 mila sono stati individuati attraverso una combinazione di moderazione e strumenti di segnalazione implementati all’interno dell’app.

Interventi

In particolare, il Garante ha invitato TikTok a porre in essere una serie di interventi al fine di tutelare gli infratredicenni, tra cui:

  • garantire la cancellazione, entro 48 ore, degli account segnalati;
  • rafforzare i meccanismi di blocco dei dispositivi utilizzati dagli utenti infratredicenni per provare a accedere alla piattaforma;
  • elaborare soluzioni che nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali, consentano di minimizzare il rischio che bambini al di sotto dei 13 anni di età utilizzino la piattaforma;
  • educare all’uso consapevole e sicuro della piattaforma;
  • studiare una nuova informativa realizzata con linguaggio semplice e con modalità interattive e coinvolgenti dedicata agli utenti minorenni in modo che gli stessi possano prendere contezza di ciò che è scritto;
  • condividere con il Garante, dati e informazioni relative all’efficacia delle diverse misure adottate al fine di adottare misure equilibrate e in grado di contenere il fenomeno.

Consenso digitale

In merito all’età del consenso digitale, nel GDPR all’art. 8, paragrafo 1, si stabilisce che il consenso dell’interessato, nella fattispecie il minore, è validamente prestato qualora abbia compiuto i 16 anni e, conseguentemente, se il minore non ha compiuto l’età minima per il consenso,  il trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui il consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale, salva la possibilità degli Stati membri di derogare il limite fino a 13 anni. Nell’attuare il GDPR, il legislatore italiano ha, contemporaneamente stabilito all’art. 2-quinquies del D.lgs. n. 101/2018 che il limite di età per il consenso valido non potrà essere inferiore ai 14 anni.

L’attività dell’Autorità Garante ha portato un ottimo risultato ma occorre ricordare che il primo strumento utile, al fine di contenere il fenomeno dell’uso dei social degli infratredicenni, è la piena consapevolezza dei minori dei rischi in cui si può incoorere con l’utilizzo delle piattaforme, quali Tik Tok. Non vi può essere consapevolezza senza una corretta educazione digitale. Ma a chi spetta educare?

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