Digital green pass: il Garante indica la strada da seguire

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato con un tweet che sarà presentata una proposta legislativa per introdurre il “Digital green pass” o passaporto digitale verde, che permetterà ai cittadini europei di dimostrare di aver effettuato la vaccinazione contro il COVID-19 e poter così viaggiare all’interno dell’Unione senza restrizioni.

 

Cosa conterrà il “certificato verde”?

Non solo un’attestazione di vaccinazione, il pass dovrebbe riportare anche i risultati dei test per chi non ha voluto o non ha potuto vaccinarsi e le informazioni relative allo stato di salute di chi ha contratto la malattia ed è guarito.

Il testo della proposta, che dovrebbe giungere sul tavolo del Consiglio e del Parlamento Ue già il prossimo 17 marzo, mira a facilitare gli spostamenti tra i paesi dell’Unione in vista dell’estate e potrebbe riguardare anche i cittadini non Ue.

 

Il Garante punta alla tutela degli interessi dei cittadini

È presto per dire quali saranno le modalità tecniche per la realizzazione del certificato verde. Intanto, il Garante per la protezione dei dati personali ha fatto sapere, con una nota dell’ 1 marzo 2021,  che sarà necessaria una disposizione di legge nazionale per il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini, al fine di garantire un “equo bilanciamento tra l’interesse pubblico che si intende perseguire e l’interesse individuale alla riservatezza”, come prescritto dall’art. 9 del GDPR.
Il Garante poi avverte che “in assenza di tale eventuale base giuridica normativa – sulla cui compatibilità con i principi stabiliti dal Regolamento Ue il Garante si riserva di pronunciarsi – l’utilizzo in qualsiasi forma, da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è da considerarsi illegittimo”.

 

Il Digital green pass aiuterà la ripresa?

Se il fine è quello di permettere al settore turistico di recuperare le perdite subite durante i lockdown già dalla prossima estate, la proposta legislativa della Commissione Ue avrà verosimilmente la forma di un regolamento e sarebbe così in linea con la richiesta del Garante.
Resta da capire in che modo saranno bilanciati gli interessi dei cittadini con quello pubblico, come sarà garantita la sicurezza dei dati e quali strumenti saranno utilizzati per evitare discriminazioni: il rischio è che si introduca surrettiziamente un obbligo di vaccinazione.