Se i siti web della PA devono garantire accessibilità e trasparenza agli utenti, parimenti devono rispettare le disposizioni privacy sulla pubblicazione on line dei dati personali, ancor più se questi attengono allo stato di salute mentale e fisica dei cittadini.
Proprio in quest’ottica con una recente risoluzione il Garante Privacy ha imposto l’oscuramento sui siti web di sedici Comuni italiani dei dati personali di alcuni cittadini, trattati secondo il Garante in maniera del tutto illecita: tali dati erano contenuti nelle ordinanze con i quali i sindaci disponevano per costoro il ricovero forzato e il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Dei cittadini interessati venivano elencati infatti non solo i dati anagrafici e la residenza, ma anche la patologia sofferta e altri delicati dettagli della vita privata, e tali dati oltre a essere liberamente reperibili sul sito comunale erano anche rintracciabili sul web attraverso i motori di ricerca.
Questa linea di condotta è stata giudicata dall’Autorità Garante del tutto contraria a quanto contenuto nelle Linee guida sulla trasparenza on line della PA emanate nel 2011, che vietano nettamente la diffusione di dati riguardanti lo stato di salute dei cittadini.
Oltre all’oscuramento le amministrazioni comunali coinvolte dovranno far sì che tutti gli atti e i documenti “incriminati” vengano rimossi anche dai principali motori di ricerca, andando in ogni caso incontro alle pesanti sanzioni previste per il trattamento illecito di dati personali.