Nativi digitali: il ruolo dei genitori, dei media e delle istituzioni per prevenire i pericoli della Rete

Tra i protagonisti dell’economia data driven ci sono i “nativi digitali”: giovani e giovanissimi caratterizzati da un tipo di adolescenza finora sconosciuto, nella quale si incrociano le (pseudo) competenze digitali e la pressoché totale incoscienza delle tante, forse troppe insidie del web.

L’Avv. Davide Maniscalco, componente del D&L NET, cura per la rubrica Digital&Law di Key4Biz un approfondimento sul tema.

 

La generazione degli “iper connessi”

Smartphone alla mano, sono sempre pronti ad interagire, magari anche interconnessi con altri devices. La connessione è la loro “linfa” e quando questa è “down” arrivano a sviluppare vere e proprie patologie di astinenza dal web.
Il giovane nativo digitale è creativo, genera contenuti e li condivide sul web, ma quale approccio “funziona” davvero con questa nuova generazione?

 

Come lavorare alla creazione dell’ecosistema digitale

È essenziale che tutti insieme, genitori e figli, ci si impegni ad un uso consapevole della rete e dei dispositivi, attraverso lo sviluppo di una cultura digitale attraverso campagne mirate di “media education”.
È importante ugualmente che genitori e docenti colmino lo “skill gap” e creino quel “ponte di comunicazione” funzionale ad una comune crescita. Come più volte sottolineato dallo stesso Papa Francesco.

 

In un’universo tanto variegato quanto complesso, come quello dei nativi digitali, bisogna evitare di coltivare la sola dimensione virtuale e il rischio che l’esistenza reale diventi “funzionale” ai contenuti mediatici.

Per capire quale approccio adottare, leggi l’articolo completo direttamente dalle pagine di K4Biz, al seguente link