Che la pandemia ci stia “insegnando” a percorrere una nuova strada digitale per imparare a convivere con essa?
La dott.ssa Flavia Piscitelli, propone per la Rubrica Digital&Law di Key4biz.it un’analisi delle caratteristiche della DAD, il “rimedio” utilizzato da scuole e università per non perdere giorni preziosi di studio attraverso lo svolgimento di lezioni e compiti in classe, rigorosamente online.
La DAD e i suoi rischi
Lo svolgimento delle ordinarie attività scolastiche in modalità “smart” può comportare inevitabilmente dei rischi legati all’ambiente digitale, che interessano soprattutto la privacy e la tutela dei dati personali degli utenti. Si tratta in ogni caso di eventualità che possono essere mitigate e prevenute attraverso l’adozione di corrette misure e la giusta consapevolezza nei riguardi dello strumento.
Altro rischio importante da considerare: la possibile discriminazione di studenti con problemi motori e disabilità, poiché i software di sorveglianza potrebbero male interpretarne i movimenti.
La normativa sulla DAD
Dall’inizio della pandemia abbiamo assistito al susseguirsi di diversi provvedimenti da parte del Governo che prevedevano la DAD come scelta delle singole scuole, nel caso in cui non potessero rispettare gli obblighi di distanziamento. Nella realtà la situazione è a tratti critica, considerando che le singole regioni hanno gestito in autonomia la situazione scolastica in base ai contagi.
Sebbene sia auspicabile che specie i più giovani possano al più presto tornare a seguire le lezioni in presenza, la DAD ha finora aiutato a superare una situazione emergenziale con delle ricadute positive anche sul rendimento scolastico. Questa modalità farà forse parte della “nuova normalità”?
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