di Sarah Ungaro
Il 27 settembre, il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca ha firmato il decreto che fissa il graduale passaggio dal libro di testo cartaceo ai contenuti didattici e formativi digitali.
In effetti, non è prevista una semplice sostituzione delle edizioni digitali a quelle cartacee (dalla data di entrata in vigore del provvedimento in commento, infatti, sarà abrogato il DM n. 209 del 26 marzo 2013, per espressa previsione dell’art. 7), ma un adeguamento graduale del processo di innovazione didattica e tecnologica della scuola, «considerata la necessità di accompagnarlo con iniziative di formazione dei docenti e interventi di adeguamento delle infrastrutture necessarie, e a tutela dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore» (art. 1).
In particolare, come previsto dal comunicato del MIUR, i software utilizzati per i libri digitali dovranno essere aperti e interoperabili, fruibili con la stessa qualità, cioè, su tutti i supporti elettronici, dai computer ai tablet, in commercio per lasciare libertà di scelta alle famiglie e ai docenti nell’acquisto. I dati raccolti eventualmente attraverso le piattaforme di fruizione dovranno essere gestiti secondo le normative sulla privacy. Nel caso siano necessari software specifici per l’utilizzo degli e-book o dei contenuti digitali dei libri misti, gli studenti dovranno poterli scaricare gratuitamente sul sito dell’editore.
Inoltre, l’Allegato al testo del decreto contiene anche le specifiche riguardanti le piattaforme e i dispositivi di fruizione.