Il settore pubblico sta vivendo un momento storico di grandi cambiamenti dal punto di vista organizzativo: il traguardo raggiunto nei giorni scorsi dei 14.000 enti che hanno aderito alla migrazione al cloud rappresenta solo un primo passo lungo il percorso che porta ad una transizione digitale effettiva del Paese; una piccola vittoria che, nonostante tutto, non copre il profondo divario con gli altri Stati europei circa la realizzazione generale dei progetti previsti dal PNRR.
Secondo l’ultimo report semestrale redatto dalla Commissione europea, infatti, sono solo 6 i miliardi erogati dallo Stato italiano a fronte dei 65 ricevuti finora da Bruxelles. Un risultato severo le cui cause sono da rinvenire non solo nei rincari delle materie prime ma soprattutto nei ritardi dovuti alla burocrazia delle pubbliche amministrazioni a cui si aggiunge un mancato sviluppo di competenze specialistiche, considerate ancora le grandi assenti di questo importante processo di cambiamento.
I primi passi: semplificare i processi e affidarsi a personale competente
A nulla, quindi, sembrano servire gli artt. 12 e 15 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) che sottolineano l’importanza della semplificazione grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione insieme ad una riorganizzazione strutturale e gestionale dei sistemi delle PA. Nonostante si tratti di una normativa ancora al centro del dibattito per la sua complessità e che gode tuttora di alcuni articoli totalmente inapplicati, risulta comunque fondamentale per comprendere quanto il processo di digitalizzazione non possa prescindere da procedure agevoli e da competenze interdisciplinari in grado di semplificare non solo l’iter amministrativo ma anche la vita dei cittadini che quotidianamente si interfacciano con le pubbliche amministrazioni.
Per approfondire | La costruzione di competenze interdisciplinari come presupposto indispensabile per la crescita digitale del Paese
Rifondare il Paese partendo dalla formazione specialistica
Alla luce di queste consapevolezze, un ruolo fondamentale viene senz’altro rivestito dalle competenze specialistiche, necessarie non solo per rifondare il Paese ma anche per definire al meglio ruoli e responsabilità all’interno dei processi pubblici, migliorare le performance e i servizi, contribuendo a costruire quel “valore” che la pubblica amministrazione può ancora offrire.
Per questo motivo lo Studio Legale Lisi ha deciso di offrire il proprio contributo al Master sul Miglioramento delle Performance degli Enti Territoriali e delle altre pubbliche amministrazioni per la creazione di Valore Pubblico (PERF.ET) promosso dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Ferrara e dal Centro di Ricerca sul Valore Pubblico con la partecipazione dell’Avv. Andrea Lisi, titolare dello Studio Legale Lisi, in qualità di docente.
Il corso, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, è finalizzato a formare competenze manageriali per guidare le performance della Pubblica Amministrazione verso la creazione di valore pubblico, puntando ad un miglioramento del benessere equo e sostenibile dei cittadini, a partire dalla cura della salute degli enti, per il raggiungimento degli obiettivi delineati dal PNRR.
Il corso offre quindi la possibilità di acquisire competenze specialistiche ed avanzate nuove sui temi della programmazione, gestione, misurazione, controllo, valutazione, comunicazione sociale delle performance pubbliche e di formare professionalità in grado di guidare o supportare le Pubbliche Amministrazioni nel miglioramento dei propri servizi a favore dei vari stakeholder, nel pieno rispetto delle normative di riferimento e con l’ausilio delle più moderne tecnologie, in un’ottica di effettiva digitalizzazione ed efficienza dei servizi.
Immagine di copertina: Pexel.com