Acquisizione dei programmi informatici nella PA: come svolgere la valutazione comparativa

di Avv. Sarah Ungaro – Digital & Law Department
L’art. 68 del CAD (D.Lgs. 82/2005) prescrive alle pubbliche amministrazioni di effettuare una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico prima di acquisire programmi informatici o parti di essi.
Ma come possono le PA orientarsi nella miriade di soluzioni disponibili sul mercato?
Per questo motivo, l’Agenzia per l’Italia digitale ha di recente emanato la Circolare n. 63/2013[1], che illustra, attraverso l’esposizione di un percorso metodologico e una serie di esempi, le modalità e i criteri per l’effettuazione della valutazione comparativa delle soluzioni, ovviamente partendo da quanto previsto espressamente dall’art. 68 del CAD.
Tale norma, nello specifico, impone di considerare: il costo complessivo del programma o della soluzione quale costo di acquisto, di implementazione, di mantenimento e supporto; il livello di utilizzo di formati di dati e di interfacce di tipo aperto, nonché di standard in grado di assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i diversi sistemi informatici della pubblica amministrazione; le garanzie del fornitore in materia di livelli di sicurezza, di conformità alla normativa sulla protezione dei dati personali, di livelli di servizio (c.d. SLA, Service Level Agreement), tenuto conto della tipologia di software acquisito. 
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