Diverse sono le novità prospettate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in tema di sanità digitale: dalle visite on line con il medico al controllo dei pazienti da remoto. Peccato che questo nuovo modello presenta evidenti lacune in tema di responsabilità, protezione dei dati e formazione del personale.
È quanto afferma l’Avv. Sarah Ungaro sulle pagine di Sanità Informazione a seguito della pubblicazione della bozza delle linee guida per la telemedicina e l’assistenza domiciliare diffuse dal Ministero della Salute.
Centrale Operativa Territoriale (COT)
Dalla lettura della bozza risultano poco chiara la definizione dei ruoli, delle responsabilità, delle caratteristiche infrastrutturali e dei requisiti di sicurezza, elementi essenziali per un corretto utilizzo della telemedicina e dell’assistenza domiciliare.
Si fa riferimento, ad esempio, alla gestione della Centrale Operativa Territoriale (COT): non si comprende bene chi sia il soggetto tenuto ad istituirla e gestirla quale e con quali responsabilità.
Per approfondire: Telemedicina e assistenza domiciliare: senza competenze si rischia uno spreco di fondi
Protezione e sicurezza dei dati
Riguardo alla piattaforma tecnologica deputata all’erogazione dei servizi, si nota l’assenza di riferimenti attinenti all’impatto sulla protezione e sulla sicurezza dei dati personali trattati, nonché ai ruoli previsti in tema privacy: non sappiamo – sottolinea l’Avv. Ungaro – chi sia il titolare del trattamento, chi sono i soggetti che intervengono e come devono essere nominati, istruiti e autorizzati. Come rimediare?
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