L’Intelligenza Artificiale si nutre oggi dell’enorme mole di dati personali quotidianamente trattata dai sistemi informatici. Senza dubbio si tratta di una tra le tecnologie più promettenti dei nostri tempi, che sta pian piano rivoluzionando l’interazione tra l’uomo e la macchina.
Non solo l’IA offre differenti tecniche per trattare dati in grande quantità o per risolvere problemi logici e combinatori specifici utili ad elaborare previsioni di acquisto, piuttosto che aumentare la produttività di un’impresa, ma se correttamente applicata potrebbe portare beneficio ad un’intera società, dalla Pubblica amministrazione, al privato. Addirittura, l’intelligenza artificiale permetterebbe di salvare vite umane.
Eppure, si tratta di una disciplina che non ha un carattere di unitarietà.
È possibile regolamentare l’Intelligenza (Artificiale)?
Il rapporto tra Intelligenza Artificiale, Robotica e regolamentazione è al centro del dibattito giuridico degli ultimi anni. Se, fino a poco tempo fa, i rapporti tra informatica e diritto si sono incentrati sul modo in cui la prima è stata in grado di aiutare gli operatori del diritto nello svolgimento della propria sfera di competenza, oggi è ragionevole affermare che la regolamentazione giuridica dell’IA è divenuta essenziale e predominante.
L’intelligenza artificiale pervade già oggi le nostre esistenze, ad ogni livello e in ogni contesto e a tal fine, infatti, va assicurata un’adeguata cornice giuridica basata sui diritti fondamentali, incluso il rispetto e la tutela dei dati personali.
A livello europeo, è già rintracciabile un primo quadro legislativo, costituito essenzialmente da tre direttive da applicarsi ai sistemi di intelligenza artificiale (considerati come prodotti):
- la Direttiva 2006/42/CE (direttiva “Macchine”), che disciplina gli standard di salute e sicurezza da seguire durante le fasi di progettazione e realizzazione delle macchine e necessari per la loro immissione in commercio;
- la Direttiva 01/95/CE che regola la sicurezza generale dei prodotti e impone requisiti generali per ogni articolo immesso sul mercato e destinato al consumo, inclusi i macchinari;
- la Direttiva 99/44/CE, sulla vendita dei beni di consumo, la quale disciplina i diritti e le garanzie a favore dei consumatori in merito ai prodotti destinati alla vendita al consumo.
Solo ad aprile scorso è stato pubblicato il Regolamento europeo in materia di IA con un duplice obiettivo: fare in modo che l’uso di questa tecnologia avvenga nel rispetto dei diritti fondamentali e dei valori europei e, allo stesso tempo, assicurarsi che la regolamentazione europea dell’IA sia equilibrata, proporzionata e non limiti inutilmente lo sviluppo tecnologico.
Ci possiamo fidare dell’IA?
Scopo fondamentale è promuovere la fiducia in questa tecnologia. Vi è, però, ancora molta strada da percorrere in ambito normativo e una delle sfide più complesse è certamente quella di evitare un controllo massivo, mediante l’uso di IA, che andrebbe in contrasto con i diritti fondamentali dell’individuo.
Il consolidamento delle competenze risulta, pertanto, cruciale per allinearsi ai grandi cambiamenti tecnologici e socioeconomici a cui il mondo sta andando incontro, nell’ottica di riuscire a preparare le nuove generazioni (e non solo) a cogliere le future sfide.
Fondamentale è l’obiettivo di alfabetizzazione, importante per comprendere cosa sia l’Intelligenza Artificiale, quali benefici può concretamente apportare e quali rischi comporta.
I dati al centro del bilanciamento
Qualità e interoperabilità dei dati rappresentano due fattori determinanti per la possibilità stessa di applicare le nuove tecnologie. Quando si tratta di disciplinare uno dei problemi fondamentali è il bilanciamento tra gli interessi della collettività e quelli dell’individuo ad assumere un peso cruciale, soprattutto nell’era dell’informazione liquida che stiamo attraversando.
Nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale garantire questo equilibrio è particolarmente complesso.
Le tecniche di IA di maggiore tendenza necessitano di enormi quantità di dati per poter essere efficaci. Incide anche un notevole interesse economico alla raccolta di dati personali ed è necessario analizzare alcune delle principali questioni giuridiche che possono interessare l’IA. Tra queste: il principio di trasparenza, il trattamento dei dati personali e la sicurezza informatica.
L’Avv. Andrea Lisi, esperto in diritto dell’informatica e privacy, Presidente di ANORC Professioni, ne parlerà in maniera dettagliata e approfondita durante le sue lezioni su “La sicurezza dell’intelligenza artificiale” e “L’integrità, la riservatezza e la conservazione dell’informazione digitale” che si terranno in occasione del Master in Intelligenza Artificiale e Telemedicina organizzato dall’Università degli Studi di Parma.
Le iscrizioni si chiudono venerdì 29 ottobre 2021 alle ore 12, per maggiori informazioni consulta questa pagina